Ciao,<br><div class="gmail_quote"><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div bgcolor="#ffffff" text="#000000"><div><blockquote type="cite">
</blockquote></div>
Matteo... l'Unesco la cita come "lingua veneta" in effetti. Cosa
voglia dire e cosa intenda poi per "lingua veneta" è tutto un altro
discorso (hanno evidenziato i tratti comuni ai dialetti veneti,
niente più)<br>
<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_veneta" target="_blank">http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_veneta</a><br>
<a href="http://www.unesco.org/culture/languages-atlas/index.php" target="_blank">http://www.unesco.org/culture/languages-atlas/index.php</a></div></blockquote><div><br></div><div><br></div><div>Ho dato un occhio al sito, e se non ho sbagliato io è in inglese. Language non è proprio lo stesso che "lingua". Gli anglosassoni non hanno lo stesso preciso concetto di lingua/dialetto che abbiamo noi. Esistono pochi paesi al mondo con la varietà dialettale che abbiamo noi italiani.</div>
<div><br></div><div>Se invece ti riferisci al fatto che l'ISO abbia chiamato lingua il veneto, poco cambia.</div><div>Per capirci con un esempio, è l'equivalente di quando una legge decide che sotto la soglia di tot microgrammi di arsenico l'acqua è da considerarsi priva di arsenico. Non è che l'aresnico non c'è, è solo una formalizzazione legale. Lo stesso avviene per questa faccenda.</div>
<div><br></div><div>Il mondo accademico invece si basa sulle conoscenze condivise dagli studiosi in materia. Se guardiamo ai criteri della linguistica, nemmeno i tanto riconosciuti Friulano e Sardo meriterebbero lo staus di lingue. Ma l'attribuzione dipende dal peso contrattuale che la regione ha :-) Se vuoi tenerteli nel paese, devi concedergli qualcosa. Fai caso che ben poche lingue locali sono state risconosciute, nelle regioni interne che non avrebbero potuto comunque staccarsi dal paese (confronta la questione con quella delle regioni a statuto speciale, ad esempio). Sono concessioni politiche, poco più.</div>
<div><br></div><div>Inoltre L'Unesco non è un ente specificatamente dedito alle lingue. Altre opinioni potrebbero aversi dall'Organizzazione Linguasphere, per esempio. E comunque, credo che il massimo grado di autorevolezza su questioni simili ce l'abbia la cultura accademica attualmente accettata. Le organizzazioni vengono dopo, a ciascuno il suo lavoro.</div>
<div><br></div><div>I tratti comuni dei dialetti vogliono dire quel che vogliono dire: che sono varietà imparentate. Antenat comuni, niente più.</div><div>Antenato che molti pensano essere l'italiano, tra l'altro, invece è il latino :-)</div>
<div>Io potrei anche mettere in evidenza i tratti comuni del Norditalia e proclamare la lingua padana, oppure tra spagnolo italiano e francese, e pretendere con questi di proclamare una lingua "Nordmediterranea".</div>
<div>Oppure un domani, quando oltre al federalismo regionale vorranno un campanilismo ancora più spinto, potrebbero dire che in veneto esistono tre grandi macrofamiglie: trevigiano-veneziano, feltrino-bellunese-cadorino, padovano-vicentino-rovigoto. E allora procliamarne tre di lingue ufficiali, e via così fino alle lingue di ogni signola cittadina.</div>
<div><br></div><div>La questione linguistica può essere rivoltata per giustificare tutte le aspirazioni politiche, e spesso economiche che si vogliono, è sempre successo. È un po' come la genetica che veniva usata per giustificare cose ignominiose.</div>
<div>Oggi si cerca di tirare per le orecchie la linguistica, che è una scienza seria.</div>
<div><br></div><div>Di Wikipedia, che pur amo e con cui collaboro, non tengo conto. La questione è troppo delicata per lasciare l'ultima parola a Wikipedia.</div><div><br></div><div>Faccio tra l'altro presente che tra gli studiosi la questione non è poi così dibattutta e dubbia come potrebbe sembrare da fuori. I linguisti hanno una mappa di lingue e dialetti abbastanza consolidata. I dibattiti avvengono ad altri livelli, in cui la catalogazione a fini scientifici, e spesso anche la conoscenza, sono l'ultimo intento.</div>
<div><br></div><div>Un buon manuale di linguistica per l'università taglierebbe la testa al toro, se si volesse conoscere davvero la verità.</div><div><br></div>
<div>Inoltre il termine lingua può essere usato in senso generico, col significato di "varietà linguistica". In quell'accezione ovviamente non ha sfumature. Se invece stiamo parlando dell'opposizione lingua-dialetto, allora usare "lingua" è fuori luogo.</div>
<div><br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div bgcolor="#ffffff" text="#000000">
Ni... l'inglese è stato effettivamente "spezzato" in inglese
britannico e inglese americano sia nelle interfacce utente che nei
dizionari dei programmi di videoscrittura.</div></blockquote><div> </div><div>Attento a non confondere ambiti di applicazioni, e cause con effetti.</div><div><br></div><div>Un inglese britannico e un americano hanno due varietà diverse, ma questo non dimostra che una lingua può avere due standard, ma solo che inglese britannico e inglese americano si avviano a essere due lingue distinte (del resto sono due nazioni ben precise, no?), e infatti quella è la direzione hanno preso da un bel po' (anche se la globalizzazione ha frenato il processo), come portoghese e brasiliano a un certo punto erano così diversi e storicamente radicati da essere riconsciuti come due lingue.</div>
<div><br></div><div>Ma le lingue hanno in genere una gittata nazionale, perché tendono a coincidere con il popolo, meglio la nazione. All'interno della stessa nazione, difficilmente il problema sussiste: un inglese al pc non si chiede se deve usare l'inglese di Manchester o quello di Liverpool, e figurati se si chiede se deve usare l'inglese british o quello USA. Usa l'inglese standard del suo paese, che è un'astrazione, un compromesso messo assieme in anni di storia e cultura in comune.</div>
<div><br></div><div>Così come tu non ti chiedi se devi usare l'italiano di Roma o di Venezia per una mail, ma tendi (dico tendi) a usare un italiano standard nazionale. Se invece ti chiedo di usare il veneto standard, non sai nemmeno da dove partire: come scelgo? Politicamente, culturalmente? il veneziano, in quanto dialetto del capoluogo? Il trevigiano, del capoluogo di provincia? Quello più illustre culturalmente (qualuque sia)? Una specie di meltin pot di tutti i dialetti? Se questa astrazione non esiste, bisogna chiedersi perché.</div>
<div><br></div><div>Badate comunque che l'idea che una lingua sia "meglio" di un dialetto è un pregiudizio dei profani.</div><div>Nessun linguista pretenderebbe mai di togliere dignità a una varietà linguistica dicendo che non è una lingua.</div>
<div>Sarebbe come dire che siccome il pitbull non è una specie ma una razza, allora vale meno: che significato avrebbe questa affermazione per un naturalista?</div><div><br></div><div>Un vero linguista non prende personalmente la questione lingua/dialetto, per tre motivi:</div>
<div><br></div><div>1) La linguistica, anche se molti pensano di no, è una scienza sperimentale come quelle matematiche, e come tale ha dei metodi e criteri fissi. Nessuno si sognerebbe di mettere in dubbio il risultato di una misurazione di laboratorio.</div>
<div>2) La linguistica è una scienza descrittiva, non normativa: i linguisti sono studiosi. Non "decidono" come va considerata una cosa, semplicemente prendon atto di come è realmente (v. punto 1)</div><div>3) In linguistica lingua e dialetto sono due termini con uguale dignità. La differenza è sostanzialmente socio-culturale e politica, non linguistica. Per un linguista son tutte lingue, o tutti dialetti, poco cambia.</div>
<div><br></div><div>M.</div><div><br></div></div>-- <br><div style="text-align:left;font-family:arial,helvetica,sans-serif"><font style="font-family:tahoma,sans-serif" size="1"><font size="4"><b><span style="color:rgb(153, 0, 0)"><br>
</span></b></font></font></div><div style="text-align:left;font-family:arial,helvetica,sans-serif"><font style="font-family:tahoma,sans-serif" size="1"><font size="4"><b><span style="color:rgb(153, 0, 0)">matteo | vincenti</span><br style="color:rgb(153, 0, 0)">
</b><span style="color:rgb(153, 0, 0)">parole per l'impresa</span><b><br></b><b><span></span><br><span style="font-size:small">@web</span></b></font><span style="font-size:small"> | www. matteovincenti .it | info @ matteovincenti .it</span></font></div>
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