[MontelLUG] Opencon 2008
Samuele
samuele.zanin a tiscali.it
Lun 1 Dic 2008 12:59:43 CET
Allora, ieri mattina, incuranti del tempo atmosferico che non prevedeva
nulla di buono, io e Olivaw, sfidando le leggi della chimica e della
meccanica siamo andati all'OpenCon a Venezia.
All'arrivo, stavano facendo un talk del porting di Tex su OpenBsd, la stanza
era abbastanza piena di persone, tre quarti delle quali con portatile sulle
ginocchia. La corsia centrale della stanza era percorsa dalla dorsale di
ciabatte che alimentava i pc, mentre all'inizio della stanza c'erano tre
antenne (lascio al radiomatore la descrizione), che propagavano il wifi
nella stanza.
La maggior parte delle presenze era dalla Germania, con uno dall'Olanda e un
altro dal Canda. Nel pomeriggio si è arrivati a quota di ben tre donne.
Purtroppo, i talk erano tenuti in inglese, per cui gli unici dei quali il
sottoscritto ha capito qualcosa erano quelli parlati in inglese da italiani.
Gli altri si mangiavano le parole e personalmente capivo una parola ogni
dieci.
Su un banchetto erano in vendita vari gadget di Bsd in più avevano anche
delle belle schedine embedded (pentium II, 512 mega di ram, 4 schede di
rete, 1 slot pci e uno mini pci (per wifi), connettore ide 2,5", connettore
cf e sata) ideali per fare firewall fatti in casa ecc.
La parte più problematica è stata capire come fare per il pranzo, in quanto
c'era il rimpallo tra i vari organizzatori, ma alla fine abbiamo mangiato.
Sempre dal punto di vista gastronomico, si è sentita la mancanza di alcuni
elementi del lug, in quanto, i presenti non bevono alcool e quest'anno il
consumo di birra come dimostrato da un grafico è stato il più basso di
tutti.
Il pomeriggio è proseguito in modo tranquillo con una presentazione sull'SMP
e OpenBsd.
Gli ultimi due talk sono stati meno tecnici e durante uno di questi sono
state distribuite pennette usb da 2 GB.
La chiusura dell'evento, è stata più da camerata di militari che da nerd
ascetici, con tanto di cartone animato e canto collettivo VM18.
Alla fine, ritorno a casa tranquillo.
Penserà poi il vicepresidente, richiamare all'ordine i mancanti e a portarli
in sala torture.
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