[MontelLUG] WIImote e sBerlusconi

Samuele samuele.zanin a tiscali.it
Ven 14 Nov 2008 18:48:43 CET


> Corsi e ricorsi della storia: noto che la discussione (ovvero
> l'irritazione per la loro stessa esistenza) sulle scimmie
> cibernetiche ritorna a infiammare gli animi della mailing list. Butto
Non sapevo di questa definizione... anche oggi imparato qualcosa di nuovo
:-)

> complessa, un PC?". Secondo me questo modo di ragionare è lecito, ma
> un po' anacronistico e molto nerd: tende a compiacersi della propria
> "superiorità" informatica di fronte alla scimmia cibernetica.
Il mio discorso era che, puoi si vedere il pc come la lavatrice, ma allora
fai come se sia una lavatrice. Attieniti a quanto spiegato e non andare
oltre, se incasini qualcosa, prendine atto e chiedi aiuto a chi ne sa per
vari motivi di più.
Se si incasina qualcosa e chiedi alle otto di sera aiuto, sto mangiando e ti
dico (sapendo che usi il pc per andare a leggere la mail e poco altro),
posso venire domani sera, non stare li a fare il dispiaciuto perché non
vengo subito. Soprattutto se te lo faccio come piacere. Quello che mi crea
disgusto/dispiacere è che capita di gente che non appena gli arriva il pc
nuovo ti chiama perché gli installi questo e quell'altro software e
chiedono/pretendono che sia l'ultima versione. Non importa che lo sappia
usare oppure no, basta che aprendo il menù dei programmi, compaia una lista
infinita di programmi aggiornatissimi, per poi fare i fighi con i parenti e
amici. L'anno scorso mi hanno recapitano a casa una lista di preventivi e
gli dovevo dire quale era il migliore. Ogni preventivo aveva i suoi pro e i
suoi contro. L'ideale era un misto dei vari preventivi, ma non si poteva
fare, allora gli ho spiegato con calma i vantaggi di uno e dell'altro,
spiegandogli che per quello che doveva fare lui (esclusivamente scrivere
lettere e posta elettronica) non avrebbe sentito la differenza tra uno e
l'altro. Alla fine gli avevo consigliato quello che costava meno, ma non
andava bene perché il negoziante dell'altro gli aveva tirato fuori che il
suo pc "era più aziendale" degli altri, che aveva la porta parallela, il
trusted computing ecc. Un mese è andata avanti sta storia con telefonate e
visite. Alla fine, levarmi sto tizio dai piedi è stato peggio che rimuovere
una zecca.

Una volta che uno ha imparato ad usare le funzioni di base, li gli si può
aprire davanti un mondo, però bisogna volerlo esplorare. Non so voi, ma il
mio primo pc, nel lontano 1995 dopo un mese che ce l'avevo lo avevo già
piantato perché volevo tirargli via il logo del produttore che compariva
all'avvio e che mi faceva attendere 30 secondi. Ratta de paroe dal papi e
ciapa a bicicreta e va a recuperare il dischetto di sistema dall'amico per
ripristinare l'autoexec.bat corretto.
Quanti di voi nelle prime avventure esplorative non hanno incasinato tutto
e/o perso anche dati? Infondo era anche questo il bello. Purtroppo oggi si
assiste a persone che come dopo una settimana che prendono in mano il pc
vogliono già essere in grado di fare fotoritocco, creare video e scaricare
musica. Io dico un passo alla volta.

> Non accettare la sfida del PC adatto alle masse significa aver perso
> in partenza al giorno d'oggi. Windows su questo è arrivato
> sicuramente PRIMA, pur con tutte le limitazioni, e ora si limita a
> vivere di rendita. Linux guadagna diffusione soprattutto grazie a
> progetti come Ubuntu, che hanno capito l'antifona.
Su questo concordo, in principio ancora c'era il Mac e qualcuno parla anche
dell'amiga (anche se non l'ho mai visto).
Però mi chiedo, se nel 1993, invece di trovarmi difronte al solo prompt del
dos 5 e ad un compilatore turbo pascal 6.0, che si aspettava qualcosa di da
me e dove per ottenere qualcosa di sensato, dovevo dargli io prima cose
sensate, mi fossi trovato di fronte un'interfaccia graficosa, che sparava
suoni e immagini e altra roba, sarei ancora qui a scrivere programmi, oppure
a tediarmi caricando bolle e fatture? Boh, io sono contento di avere preso
"l'ultimo treno" dei computer che erano ancora computer e anzi sento la
mancanza di quell'epoca in cui un computer era un blocco di lamiera e
circuiti di un metro cubo (come quello che avevamo al Martini in disuso) e
mi dispiace di non averci mai messo le mani :-(.

> C'è una enorme fascia di utenza che sta a metà tra la scimmia
> cibernetica, incapace di usare un PC se si sposta un'icona e l'hacker
> del kernel. la diffuzione del software libero passa attraverso di
> loro. Le scimmie cibernetiche li seguiranno, è la loro natura imitare
> i comportamenti degli altri. In fin dei conti, anche se lo so fare,
> non dovrei compilare il driver del modem con dipendenze mancanti per
> poter navigare in Internet (sì, sto pensando al #@!*?/ modem della
> tua amica Christian :-) ).
Prima di tutto io metterei la buona volontà e la voglia di imparare, tutto
il resto viene dopo.

> Sulla questione del brand: condivido in buona parte, ma non è tutto
> lì. Altrimenti ci basterebbe diventare tutti supporter di Red Hat o
> Novell per cambiare il mondo informatico...

> Quanto al fatto che la pirateria danneggi più il software libero che
> quello proprietario, beh, è fin troppo evidente.
Concordo.





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