[MontelLUG] Installare linux da internet con un solo floppy

Samuele samuele.zanin a tiscali.it
Gio 22 Ott 2009 11:36:56 CEST


> Ecco i link:
> http://boot.kernel.org/index.html
> http://www.howtoforge.com/boot-linux-over-http-with-boot.kernel.org-bko
>
> Avere una chiavetta o un floppy avviabile di questo tipo
> opportunamente modificata, potrebbe essere molto utile al prossimo
> linux day per fare le installazioni delle distribuzioni che abbiamo a
> disposizione.
> Pensate che si possa fare?
Una cosa simile la sto già facendo (ed è il motivo per cui il giovedì sera
la linea internet era prosciugata dal sottoscritto).
Non permette di far partire la distribuzione live, in quanto da quello che
ho capito sono necessari dei repository modificati. Però l'installazione da
rete si riesce a fare. In pratica ho una macchina un po' carrozzata (la
supermucca), che ha i repository completi di Debian 5, Ubuntu 9.04 e 9.10
(di questa mancano ancora 1.6 gb = 4 ore). Stanotte alle 2.00 ora italiana
DOVREBBERO avere rilasciato la release canditate che, se i grandi
utilizzatori di ubuntu del lug confermano, dovremmo installare sabato.
Il motivo per cui ho fatto questo è perché divido gli  utilizzatori di linux
in due categorie:
- quelli che hanno accesso ad internet con qualche forma di adsl;
- quelli relegati al modem.
I primi, il cd di ubuntu lo utilizzano soltanto alla prima installazione.
Tra l'altro, se in fase di installazione si riesce ad andare in internet, si
scarica i pacchetti da li, ed il cd serve solo per il boot. Quindi alla fine
del cd non se ne fanno una pippa.
I secondi (tra i quali c'ero io fino a qualche mese fa), l'unica volta che
ho installato ubuntu da cd, ha resistito 3 giorni, dopo ho riformattato in
quanto i pacchetti che mi servivano non erano sul cd e non potevo scaricare
mega di programmi da internet. In quest'ultimo caso, forse può essere utile
il dvd, ma contiene 4 giga su 25 del repository completo. Quindi anche in
questo caso il cd non serve ad una pippa.

In base a quanto sopra, pensavo di masterizzare un paio di cd riscrivibili
con la net install di ubuntu e debian. Li usiamo per tutte le installazioni
e siamo apposto.
Non penso valga la pena diventare cretini con le pennette usb per fare le
installazioni, visto che può esserci il caso in cui il bios non riesce a
fare il boot da usb.
Con un lettore cd/dvd jolly volante, sistemiamo anche chi non ha il lettore
cd.

Quelli che non hanno internet veloce a casa, possono scaricarsi sul loro pc
i repository completi sull'hard disk, così da non dover venire scemi con 5
dvd da cambiare ogni volta che devono installare qualcosa.

> Quanto alle questioni personali, sto pensando ad un mio vecchio
> computer senza lettore CD. Ritenete possibile modificare la chiavetta
> per installare anche altre distribuzioni, condivise magari in rete
> locale?
Se il pc è vecchio, attacca un lettore cd volante e ne guadagnerai in salute
mentale e fisica.
Avevo letto di immagini di floppy che una volta fatto il boot dal floppy,
permettono di fare il boot da usb. Bisogna provarle.

Apro una parentesi/flame.
Per fare quanto sopra, ho dovuto scaricare 70 e passa giga di roba. Con un
po' di forzatura, mi può andare bene scaricarla per debian che rilascia una
distro ogni due anni o quando è pronta. Ma per ubuntu che esce ogni 6 mesi
sono robe da matti.
Quelli di ubuntu, a parte le modifiche alla distro in termini di
personalizzazione/ottimizzazioni, devono passarsi n-mila pacchetti,
ricompilarli, testarli e aggiungerli al repository ogni sei mesi.
Per me, la cosa ideale, sarebbe che le distro vengono rilasciate con il
software minimo ed indispensabile per far partire/gestire la macchina senza
nessun tipo di applicativo, e poi ci fosse un repository UNICO da dove ogni
uno si scarica il software che vuole e le versioni che vuole.
Ad esempio, ho una debian installata due anni fa. Su questa non posso far
girare l'ultima versione di firefox (mentre sul mio windows 2000 installato
6 anni fa si), perché se volessi farlo dovrei aggiornare una solfa di
librerie, e sono sicuro che queste si tirano dietro anche una versione più
nuova di gnome e così via.
Senza parlare per il piccolo sviluppatore che una volta rilasciato un
programma deve preoccuparsi di ripacchettizzarlo per le varie distribuzioni
e tenere i pacchetti aggiornati, anche se a livello del suo codice non
cambia nulla. Alla fine, quanto tempo si risparmierebbe da dedicare ad altre
cose?







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