[MontelLUG] WIImote e sBerlusconi

Davide Rondini davide.rondini a gmail.com
Ven 14 Nov 2008 14:58:50 CET


Il venerdì 14 novembre 2008 13:45:43 Samuele ha scritto:
>  > Ecco, un informatico della freccetta. Quale sei dei 10, quello che lo
>  > capisce il codice binario o quello che non lo capisce? ;-)
>  > L' informatica e' capire cosa e' un fail, un programma, perche' un
>  > programma gira, cosa e' l'input, l' output, la ALU, le periferiche....
>  > "E che pesante che sono!"... Eppure, ce ne siamo scordati anche noi,
>  > per quello non la sappiamo piu' spiegare l'informatica....
>  > UinDOS ci ha semplice confermato una cosa: 1+1=2. SECOLI fa pareva
>  > che fossero solo uni e zeri. Guglielmo Cancelli ha detto "No, 1+1 fa
>  > sempre 2".
>  > Insegnare l' informatica vuol ancora dire che 1+1=10
>
>  Si, concordo al 100%, ma vai tu a spiegarlo al cl di turno.
>  Mi hanno chiesto molte volte di spiegargli ad "usare il computer".
>  Di norma cominciavo a spiegargli cos'è il disco, cosa sono le cartelle, il
>  file, la differenza tra un programma e un file di dati ecc. Ce ne fosse
>  stato uno che interessava sta roba. Prendevano appunto riga per riga di
> ogni mossa che facevo con il mouse ecc.
>  Però poi, al momento di fare salva/salva con nome mi andavano in tilt, su
>  cos'era quella iconcina gialla che assomigliava ad una cartellina, dov'era
>  il file che avevano salvato prima ecc.
>  Loro vogliono il pc come una lavatrice/radio e che funzioni sempre allo
>  stesso modo. Il bello del pc invece è che è un'entità viva, in continua
>  evoluzione, con i suoi ritmi e anche (purtroppo) le sue pause di
>  riflessione. Certi, quando vedono il mio pc, non riescono a concepire che
> ce l'abbia sempre con il case aperto per togliere/inserire schede e dischi.
> Se oggi fai una cosa in un modo, e domani in un altro, non importa, basta
> che sia fatta non peggio e non perdendo più tempo.
>
Corsi e ricorsi della storia: noto che la discussione (ovvero l'irritazione 
per la loro stessa esistenza) sulle scimmie cibernetiche ritorna a infiammare 
gli animi della mailing list. Butto lì anche la mia, non sia mai che si dica 
che mi esimo da questi discorsi sopra i massimi sistemi :-)

C'è un punto che non condivido della discussione, cioè l'ipotesi che il PC non 
sia come un qualsiasi altro elettrodomestico. Un PC è esattamente come un 
qualsiasi altro elettrodomestico, solo che ha MOLTE più funzioni. Non ci sono 
che 2 alternative per affrontare la complessità: la prima e quella di 
sostenere che soltanto i tecnici possono metterci le mani. E' la filosofia di 
un mio cliente: "Ci sono 2 tipi di persone che lavorano sui PC: i tecnici, 
per i quali c'è UNIX/Linux. Gli altri, che non dovrebbero usare un computer". 
(come vedete, non tutti i clienti sono analfabeti informatici). La logica del 
discorso è: "Non affideresti un impianto industriale a una segretaria, perché 
dovresti affidarle una macchina altrettando complessa, un PC?". Secondo me 
questo modo di ragionare è lecito, ma un po' anacronistico e molto nerd: 
tende a compiacersi della propria "superiorità" informatica di fronte alla 
scimmia cibernetica.
Non accettare la sfida del PC adatto alle masse significa aver perso in 
partenza al giorno d'oggi. Windows su questo è arrivato sicuramente PRIMA, 
pur con tutte le limitazioni, e ora si limita a vivere di rendita. Linux 
guadagna diffusione soprattutto grazie a progetti come Ubuntu, che hanno 
capito l'antifona.
C'è una enorme fascia di utenza che sta a metà tra la scimmia cibernetica, 
incapace di usare un PC se si sposta un'icona e l'hacker del kernel. la 
diffuzione del software libero passa attraverso di loro. Le scimmie 
cibernetiche li seguiranno, è la loro natura imitare i comportamenti degli 
altri. In fin dei conti, anche se lo so fare, non dovrei compilare il driver 
del modem con dipendenze mancanti per poter navigare in Internet (sì, sto 
pensando al #@!*?/ modem della tua amica Christian :-) ).

Sulla questione del brand: condivido in buona parte, ma non è tutto lì. 
Altrimenti ci basterebbe diventare tutti supporter di Red Hat o Novell per  
cambiare il mondo informatico...

Quanto al fatto che la pirateria danneggi più il software libero che quello 
proprietario, beh, è fin troppo evidente.

Ciao
CD




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