[MontelLUG] Email: html vs testo

Matteo Vincenti ebreoerrante a gmail.com
Mer 10 Ago 2011 17:06:32 CEST


Il giorno 10 agosto 2011 15:16, Odeeno <odeeno a yahoo.it> ha scritto:

> Con questo avresti potuto offendere qualcuno: intendevi dire che
> coloro che ti hanno ricordato il motivo per cui HTML = MALE  sono
> privi di senso critico e lo fanno solo "per principio"?
>

Aspetta, non ho nessuna intenzione di finire in un flame.
Non intendevo questo, ma sono emerse abbastanza chiaramente posizioni tipo
"è male e basta, non si discute".
Concorderai che se una scelta è il risultato di una discussione è critica,
se no è acritica.

credo che nessuno possa criticare le scelte di vita degli altri.


Sbagli: criticare gli altri è un diritto fondamentale in tutti i paesi
moderni. Si chiama libertà di opinione ed è necessaria al progresso
dell'umanità.
Se invece intendevi che non si può imporre una scelta di vita, sono
completamente d'accordo.
Vale per tutti? Perché sono io il primo la cui "scelta di vita" è stata
censurata con "è male" e invece dell'approfondimento richiesto educatamente
si è sentito rispondere "è male e basta, punto".
Sarebbe bastato dire "La formattazione, in quanto non standard, qui non è
gradita, per questi motivi..." o anche, visto che ognuno ha poco tempo,
semplicemente: "negli archivi trovi le motivazioni".

Sono il primo a difendere minimalismo e standard (sono l'unico
professionista che conosco ad essersi fatto il sito web con l'editor di
testo), ma passo dall'altra parte se sento puzza di "si fa così perché si fa
così".

Per le funzioni e le caratteristiche di questa ML ritengo preferibile
> che tutti scrivano in testo semplice


È assodato, e mi sto stancando di ripeterlo, che ho capito che qui la
formattazione non è gradita: l'ho tolta subito, che posso fare ancora?

La mia intenzione, e vi chiedo uno sforzo speculativo, era fare una
riflessione un po' più ampia sul rapporto fra standard e libertà. Quindi
ribadisco: da qui in poi non sto parlando di quel che si deve fare qui in
questa ML ma di come mi piace regolarmi nel mondo là fuori.

Avete tirato fuori due argomenti: standard e buon gusto.

Lo standard è importante ma, come ho detto, uno può dover decidere se è
meglio rischiare che qualcuno non veda bene la mail o che tutti gli altri la
trovino poco attraente. Potete dire: "é maleducato per quei pochi", ma
niente è assoluto. La rivoluzione francese portò la repubblica in Europa, ma
fu molto maleducata: andava violentemente contro la morale dominante.

L'altra è il buon gusto. Ma il buon gusto si può consigliare, non imporre.
Per ragioni troppo complesse da affrontare qui, il cattivo gusto, ahimè, è
anch'esso una libertà garantita.

> Un soldato in uniforme sarà pure elegante, ma non puoi dire che è uno che
> sa
> > vestirsi bene.
> Anche qui sbagli: la funzione dell'uniforme non è quella di far sembrare
> elegante il militare, ma (lo dice la parola) di identificarlo come
> militare


Non è vero, non solo: nei i regolamenti delle forze armate la divisa deve
anche rappresentare dignità e onore del corpo di appartenenza, infatti la
divisa in disordine, incompleta o con "aggiunte" non previste è punibile. In
ogni caso dimostri che ho ragione: pur essendo la divisa un abito
volutamente elegante (in genere un completo in buon tessuto e taglio
classico), per il fatto di essere una scelta obbligata la percezione comune è
che non sia fatta per essere elegante.

> È un po' come se per non esagerare coi colori Michelangelo avesse dipinto
> il
> > soffitto della Cappella Sistina di bianco.
> L'avesse fatta anche in bianco e nero (o al tratto, come i suoi
> celebri disegni) avrebbe fatto comuque un lavoro geniale


Hai ragione: Michelangelo avrebbe fatto comunque un buon lavoro perché aveva
buon gusto.
Sei d'accordo con me che chi ha cattivo gusto può fare una schifezza persino
in bianco e nero?
Allora mi dai di nuovo ragione: quel che conta non è avere dei limiti
imposti, ma buon gusto.

L'idea che solo con dei limiti si possa evitare il cattivo gusto suggerisce
che lasciata a sé stessa la gente ha cattivo gusto.
Io non la penso così: credo che tutti possano affinare il gusto e credo che
se non impariamo e insegniamo a usarli, sti strumenti, il buon gusto non
potrà mai maturare e diffondersi.

Se le persone esperte di buon gusto non si sporcano le mani a insegnare la
misura all'utente medio, assisteremo sempre a degli eccessi. Ma non potremmo
lamentarci, se ci chiamiamo fuori.

Mi scuso seriamente se la mia firma era esageratamente decorata e
ha infastidito qualcuno.
Continuo però a ritenermi persona di buon gusto e per la mia crescita
personale preferisco confrontarmi liberamente con la questione dell'uso
ragionevole delle formattazioni nelle comunicazioni.

Buona giornata, spero di riuscire a passare stasera.

m.

-- 

ebreoerrante
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