[MontelLUG] [Fwd: Nuovo gruppo di traduzione di Ubuntu in Lingua Veneta]

Matteo Vincenti matteo.vincenti a gmail.com
Gio 16 Dic 2010 16:00:08 CET


Ciao,

>  Matteo... l'Unesco la cita come "lingua veneta" in effetti. Cosa voglia
> dire e cosa intenda poi per "lingua veneta" è tutto un altro discorso (hanno
> evidenziato i tratti comuni ai dialetti veneti, niente più)
> http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_veneta
> http://www.unesco.org/culture/languages-atlas/index.php
>


Ho dato un occhio al sito, e se non ho sbagliato io è in inglese. Language
non è proprio lo stesso che "lingua". Gli anglosassoni non hanno lo stesso
preciso concetto di lingua/dialetto che abbiamo noi. Esistono pochi paesi al
mondo con la varietà dialettale che abbiamo noi italiani.

Se invece ti riferisci al fatto che l'ISO abbia chiamato lingua il veneto,
poco cambia.
Per capirci con un esempio, è l'equivalente di quando una legge decide che
sotto la soglia di tot microgrammi di arsenico l'acqua è da considerarsi
priva di arsenico. Non è che l'aresnico non c'è, è solo una formalizzazione
legale. Lo stesso avviene per questa faccenda.

Il mondo accademico invece si basa sulle conoscenze condivise dagli studiosi
in materia. Se guardiamo ai criteri della linguistica, nemmeno i tanto
riconosciuti Friulano e Sardo meriterebbero lo staus di lingue. Ma
l'attribuzione dipende dal peso contrattuale che la regione ha :-) Se vuoi
tenerteli nel paese, devi concedergli qualcosa. Fai caso che ben poche
lingue locali sono state risconosciute, nelle regioni interne che non
avrebbero potuto comunque staccarsi dal paese (confronta la questione con
quella delle regioni a statuto speciale, ad esempio). Sono concessioni
politiche, poco più.

Inoltre L'Unesco non è un ente specificatamente dedito alle lingue. Altre
opinioni potrebbero aversi dall'Organizzazione Linguasphere, per esempio. E
comunque, credo che il massimo grado di autorevolezza su questioni simili ce
l'abbia la cultura accademica attualmente accettata. Le organizzazioni
vengono dopo, a ciascuno il suo lavoro.

I tratti comuni dei dialetti vogliono dire quel che vogliono dire: che sono
varietà imparentate. Antenat comuni, niente più.
Antenato che molti pensano essere l'italiano, tra l'altro, invece è il
latino :-)
Io potrei anche mettere in evidenza i tratti comuni del Norditalia e
proclamare la lingua padana, oppure tra spagnolo italiano e francese, e
pretendere con questi di proclamare una lingua "Nordmediterranea".
Oppure un domani, quando oltre al federalismo regionale vorranno un
campanilismo ancora più spinto, potrebbero dire che in veneto esistono tre
grandi macrofamiglie: trevigiano-veneziano, feltrino-bellunese-cadorino,
padovano-vicentino-rovigoto. E allora procliamarne tre di lingue ufficiali,
e via così fino alle lingue di ogni signola cittadina.

La questione linguistica può essere rivoltata per giustificare tutte le
aspirazioni politiche, e spesso economiche che si vogliono, è sempre
successo. È un po' come la genetica che veniva usata per giustificare cose
ignominiose.
Oggi si cerca di tirare per le orecchie la linguistica, che è una scienza
seria.

Di Wikipedia, che pur amo e con cui collaboro, non tengo conto. La questione
è troppo delicata per lasciare l'ultima parola a Wikipedia.

Faccio tra l'altro presente che tra gli studiosi la questione non è poi così
dibattutta e dubbia come potrebbe sembrare da fuori. I linguisti hanno una
mappa di lingue e dialetti abbastanza consolidata. I dibattiti avvengono ad
altri livelli, in cui la catalogazione a fini scientifici, e spesso anche la
conoscenza, sono l'ultimo intento.

Un buon manuale di linguistica per l'università taglierebbe la testa al
toro, se si volesse conoscere davvero la verità.

Inoltre il termine lingua può essere usato in senso generico, col
significato di "varietà linguistica". In quell'accezione ovviamente non ha
sfumature. Se invece stiamo parlando dell'opposizione lingua-dialetto,
allora usare "lingua" è fuori luogo.

Ni... l'inglese è stato effettivamente "spezzato" in inglese britannico e
> inglese americano sia nelle interfacce utente che nei dizionari dei
> programmi di videoscrittura.
>

Attento a non confondere ambiti di applicazioni, e cause con effetti.

Un inglese britannico e un americano hanno due varietà diverse, ma questo
non dimostra che una lingua può avere due standard, ma solo che inglese
britannico e inglese americano si avviano a essere due lingue distinte (del
resto sono due nazioni ben precise, no?), e infatti quella è la direzione
hanno preso da un bel po' (anche se la globalizzazione ha frenato il
processo), come portoghese e brasiliano a un certo punto erano così diversi
e storicamente radicati da essere riconsciuti come due lingue.

Ma le lingue hanno in genere una gittata nazionale, perché tendono a
coincidere con il popolo, meglio la nazione. All'interno della stessa
nazione, difficilmente il problema sussiste: un inglese al pc non si chiede
se deve usare l'inglese di Manchester o quello di Liverpool, e figurati se
si chiede se deve usare l'inglese british o quello USA. Usa l'inglese
standard del suo paese, che è un'astrazione, un compromesso messo assieme in
anni di storia e cultura in comune.

Così come tu non ti chiedi se devi usare l'italiano di Roma o di Venezia per
una mail, ma tendi (dico tendi) a usare un italiano standard nazionale. Se
invece ti chiedo di usare il veneto standard, non sai nemmeno da dove
partire: come scelgo? Politicamente, culturalmente? il veneziano, in quanto
dialetto del capoluogo? Il trevigiano, del capoluogo di provincia? Quello
più illustre culturalmente (qualuque sia)? Una specie di meltin pot di tutti
i dialetti? Se questa astrazione non esiste, bisogna chiedersi perché.

Badate comunque che l'idea che una lingua sia "meglio" di un dialetto è un
pregiudizio dei profani.
Nessun linguista pretenderebbe mai di togliere dignità a una varietà
linguistica dicendo che non è una lingua.
Sarebbe come dire che siccome il pitbull non è una specie ma una razza,
allora vale meno: che significato avrebbe questa affermazione per un
naturalista?

Un vero linguista non prende personalmente la questione lingua/dialetto, per
tre motivi:

1) La linguistica, anche se molti pensano di no, è una scienza sperimentale
come quelle matematiche, e come tale ha dei metodi e criteri fissi. Nessuno
si sognerebbe di mettere in dubbio il risultato di una misurazione di
laboratorio.
2) La linguistica è una scienza descrittiva, non normativa: i linguisti sono
studiosi. Non "decidono" come va considerata una cosa, semplicemente prendon
atto di come è realmente (v. punto 1)
3) In linguistica lingua e dialetto sono due termini con uguale dignità. La
differenza è sostanzialmente socio-culturale e politica, non linguistica.
Per un linguista son tutte lingue, o tutti dialetti, poco cambia.

M.

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